Alzheimer: sintomi, cura e consigli per gli Anziani
L’Alzheimer è la forma più comune e diffusa di demenza senile. Tutto quello che c’è da sapere sulla malattia di cui soffrono 1 milione e 240mila persone in Italia.
«Per i malati, la demenza senile è una perdita totale di memoria e di identità. Per i loro familiari, è un labirinto senza fine. Dove l’unica via d’uscita è sapere a chi rivolgersi per avere aiuto e che tipo di sostegno chiedere a Comuni e Regioni» (dall’editoriale “L’emergenza del secolo” – Panorama)
IL MORBO DI ALZHEIMER
La più comune forma di demenza senile di origine degenerativa è la malattia nota come morbo di Alzheimer. Questa malattia provoca una degenerazione progressiva delle funzioni cognitive tipica della vecchiaia e la sua incidenza è cresciuta con l’aumento della durata della vita umana. Il malato denota i primi sintomi dell’alzheimer con la perdita della memoria a breve termine, cui, con il tempo, seguono altri disturbi di tipo comportamentale e fisiologico fino ad arrivare all’incapacità di provvedere a sé stessi. I numeri parlano di 46 milioni di persone affette da questo morbo nel mondo, di cui un milione e 240 mila solo in Italia, con circa 70 mila nuovi casi all’anno. Questa malattia viene affrontata con grandi difficoltà e spese dalle famiglie che ricevono dallo stato aiuti insufficienti a fronte di un’assistenza che può arrivare alle 24 ore continuative.
PRENDERSI CURA DEI MALATI IN CASA E NEI CENTRI
Di fronte a quella che sta diventando un’emergenza, le Regioni non hanno un atteggiamento uniforme: in alcuni casi si cerca di mantenere i malati all’interno delle proprie famiglie e vengono erogati bonus e rimborsi extra, in altri casi sono stati stanziati fondi aggiuntivi per le risorse socio-sanitarie dedicate all’assistenza dei malati. Uno studio dell’istituto superiore di sanità, individua in 2.091, tra pubbliche e convenzionate, le strutture dedicate a questa particolare situazione, dislocate principalmente al nord e al centro (con un’alta percentuale a Brescia e dintorni), con gravi carenze al sud e nelle isole. L’accesso alle strutture è gestito dalle ASL, con tempi di attesa che variano dai tre ai sei mesi e le cui rette sono per il 50% a carico delle Regioni mentre il restante 50% teoricamente sarebbe a carico dei Comuni che spesso chiedono un contributo all’assistito. Due sentenze della corte di cassazione (4558, 22 marzo 2012 e 7020, 5 giugno 2015) sanciscono che, nei casi gravi, le spese di degenza sono a carico del comune, anche in presenza di documenti che impegnano i familiari a saldare in proprio le rette, in caso di ricovero in una struttura pubblica.
CONSIGLI UTILI
Nuove terapie sperimentali sono ora disponibili ma la loro efficacia, ancora non dimostrata, è limitata e non risolutiva; si comincia però a parlare di un vaccino in grado di impedire la formazione della placca beta amiloide, causa principale della malattia. È necessario affrontare questa patologia sin dai primi sintomi, per cui una diagnosi precoce è fondamentale. Al di là delle possibili terapie è fondamentale una dieta ricca di antiossidanti che aiutano il cervello a rimanere giovane. A questo si aggiungono alcune attività salutari per la mente dell’Anziano, come la “pet therapy“, perché la presenza di un animale, il prendersene cura, passeggiare e passare il tempo con esso, portano benefici mentali e fisici di grande valore.
Clicca per leggere l’editoriale “Alzheimer, l’emergenza del secolo” di Panorama (28 ottobre 2015)