Chiamate sanguisuga e app prosciuga-ricarica: le truffe telefoniche sono sempre in agguato

Chiamate senza risposta, box di pubblicità che affollano lo schermo e ci affrettiamo a chiudere, servizi il cui costo è pieno di clausole invisibili. Sono ormai impensabili le vie delle truffe telefoniche ed evitarle diviene sempre più difficile. Ecco qualche consiglio per scampare all’imbroglio e denunciare la truffa.

truffe telefoniche

Il metodo ormai più classico, dopo l’affermarsi delle app, sono box di pubblicità che richiedono dei click per venir richiusi. I click, spesso involontari, attivano sul telefonino giochi, servizi informativi (quali il meteo) o, peggio, abbonamenti a linee erotiche, ai quali l’utente non è per nulla interessato, ma che prosciugano letteralmente il credito telefonico. La soluzione a questa problematica proviene direttamente dall’Agcom: un modo per arginare truffe telefoniche di questo genere potrebbe essere impedire l’attivazione di questi “servizi” dopo un semplice paio di click, ma esigere la digitazione del numero telefonico dell’utente.

Tuttavia, truffe telefoniche ben più sofisticate cominciano a prendere piede, come, ad esempio, le cosiddette ping call. Si tratta di telefonate inviate automaticamente da un computer che si interrompono immediatamente dopo il primo squillo (“ping”, in inglese). L’ormai naturale tendenza a richiamare anche quando il contatto risulta sconosciuto induce quasi tutti, ma specialmente gli anziani, che hanno minore dimestichezza con questi mezzi, a tentare di rintracciare il fantomatico autore della telefonata e a quel punto non v’è più scampo. Infatti, queste telefonate reindirizzano spesso su linee erotiche o su servizi informativi all’altro capo del mondo che arrivano a sfiorare cifre da capogiro, come 9 euro al minuto. Inoltre, il prezzo di queste telefonate non è dovuto solo al fatto che si sta chiamando all’estero, ma si tratta spesso di chiamate a valore aggiunto, ovvero si paga anche l’eventuale servizio informativo, come ad esempio le previsioni del tempo.

Spesso è davvero difficile evitare di incappare in queste truffe telefoniche, ma altre volte si possono avere delle piccole accortezze. Per esempio, quando il numero del mittente non è camuffato dal prefisso di una provincia italiana, è bene verificare che il prefisso internazionale che segue il segno “+” sia “39” e non un altro insieme di cifre. Inoltre, se il numero non è camuffato, è possibile segnalarlo all’operatore telefonico, denunciare la truffa ed ottenere un risarcimento. Un’altra maniera per tutelare i nonni da questi imbrogli è disattivare dal loro cellulare le telefonate all’estero, in maniera tale che risulti loro impossibile richiamare i truffatori.

Esistono anche dei siti, quali www.unknownphone.com o www.tellows.it, sui quali si segnalano numeri sospetti e che possono essere un valido strumento per meglio preservare il denaro tanto proprio, quanto dell’anziano di cui ci si occupa.

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