Festival di Sanremo: storia ed evoluzione tra passato e presente
Carlo Conti, Maria De Filippi e un Dopofestival, questo il Festival di Sanremo 2017. Ma è sempre stato così?
L’edizione del Festival di Sanremo di quest’anno prevede già un paio di novità, come una co-conduttrice d’eccezione, Maria De Filippi, e un sistema di ripescaggio per dare una seconda chance ai big eliminati nelle prime due serate. Di questi sei, infatti, quattro verranno inseriti nuovamente all’interno della competizione per la finale di sabato.
Ma il Festival di Sanremo è sempre stato uguale a se stesso nel corso degli anni? Quest’anno, infatti, a partire da questa sera fino a sabato 11 febbraio, gran parte dei telespettatori ne seguiranno l’edizione numero 67. Alcuni elementi rimangono inalterati, come la partecipazione di canzoni esclusivamente in lingua italiana, o in un dialetto regionale, scelte da un’apposita commissione nei mesi precedenti alla kermesse e che devono rimanere inedite fino all’inizio della competizione. Inoltre, da sempre c’è un’alternanza circa il sistema per la proclamazione dei vincitori, che sia il televoto da casa, o la preferenza dei partecipanti a concorsi come il Totip, o altre giurie scelte, come gli addetti ai lavori o una certa categoria di consumatori.
Tuttavia, fatta eccezione per quelli che sono i capisaldi del Festival di Sanremo, la competizione canora italiana che ha da sempre maggiore risonanza si è di molto evoluta dalla sua prima edizione nel 1951, trasmessa in diretta sia dalla televisione italiana che in Eurovisione. A partire dall’anno 1956, la kermesse è, poi, stata utilizzata come occasione per selezionare il brano e il cantante rappresentanti dell’Italia all’Eurovision Song Contest, ispirato, per ciò che concerne il format, proprio al Festival di Sanremo.
Le radici del Festival di Sanremo vanno ricercate tra il 1936 e il 1937 nei festival della canzone italiana organizzati a Rimini e a Rivierasco, che però non avevano preso piede a causa della situazione politica decisamente critica nella quale versava l’Italia in quel periodo. Eppure, la svolta arriverà presto, nel 1950, quando non sarà più possibile replicare il festival de “La Capannina del Marco Polo”, organizzato a Viareggio da Aldo Valleroni, compositore e musicista jazz, per ragioni economiche, evento che verrà sostituito dalla brillante idea di Angelo Nicola Amato, direttore delle manifestazioni e delle pubbliche relazioni del Casinò di Sanremo,e di Angelo Nizza, coinvolto nella trasmissione radiofonica “I Quattro Moschettieri”: il Festival di Sanremo.
La prima edizione del Festival di Sanremo vide esibirsi solo tre concorrenti, ma già a partire dalla seconda questi aumentarono per poi arrivare a soluzioni ancora diverse. A partire dalla terza edizione fino al 1971, ad esempio, fu proposta una doppia interpretazione di ogni brano, poi ridotta ad una sola. A partire dal 1984, poi, fu introdotta la categoria “Giovani” o “Nuove Proposte” che, di fatto, assegnava un secondo titolo per il brano migliore.
Inoltre, col tempo furono introdotti numerosi premi e riconoscimenti collaterali, come il premio alla critica, che ebbe il suo esordio nel 1982 e, a partire, dal 1996, fu intitolato a Mia Martini, colei che per prima lo vinse.
Anche la sede fu cambiata nel corso del tempo, passando dal salone delle feste del Casinò di Sanremo al Teatro Ariston a partire dal 1977.