“Vivere più a lungo, vivere meglio”.  È questo lo slogan che accompagna il Manifesto Europeo per un’Europa più sana.

È un dato di fatto, l’Europa sta invecchiando e nel 2040, 155 milioni di Europei avranno più di 65 anni. L’invecchiamento della popolazione sta mettendo sotto pressione i sistemi sociali e sanitari: l’Eurostat stima infatti che sempre nel 2040, in Europa circa un quarto delle prestazioni sanitarie saranno riservate alle persone con più di 65 anni.

Proporzionalmente anche le malattie legate all’età come la Malattia Cardiaca Strutturale (SHD) aumenteranno in modo esponenziale, tanto che si stima che nel 2040 l’UE avrà 20 milioni di persone con più di 65 anni con una malattia cardiaca strutturale. Questo tipo di difetti cardiaci indotti dall’età, come la stenosi aortica, il rigurgito mitralico e tricuspidale, richiedono la riparazione e/o la sostituzione delle valvole cardiache e causano il declino funzionale che porta alla dipendenza e all’esclusione sociale.

Viene di conseguenza che curare malattie legate all’età come la Malattia Cardiaca Strutturale protegge la sostenibilità dei nostri sistemi sanitari e di assistenza sociale, preserva l’autonomia dei cittadini anziani e permette loro di contribuire attivamente alla società.

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L’APPELLO ALL’UNIONE EUROPEA E AI SUOI STATI MEMBRI È QUINDI PER:

1. Dare priorità: impedire che qualsiasi cittadino europeo muoia per il mancato accesso a un controllo della salute del cuore.

2. Individuare: assicurare che la diagnosi della Malattia Cardiaca Strutturale sia inclusa nella valutazione dello stato di salute delle persone.

3. Curare: garantire appropriati finanziamenti per il trattamento tempestivo, proattivo e curativo della Malattia Cardiaca Strutturale in modo che i pazienti possano tornare rapidamente a condurre una vita normale e a contribuire attivamente alla società.

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