Anziani a 75 anni: la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria ha affermato che la nuova vecchiaia inizierebbe a 75 anni.

In particolare, il fattore che renderebbe le persone di quest’età simili, dal punto di vista della forza fisica a quelle di 55 anni, sarebbe rappresentato dal miglioramento delle condizioni di vita. Tuttavia, per la maggior parte di queste, a contare non sono solamente le energie impiegate per le attività quotidiane, ma anche e soprattutto memoria e indipendenza.

Scopriamo come siamo arriva alla conclusione che si diventa Anziani a 75 anni.

anziani a 75 anni

Quando si diventa anziani?

Con il termine anziano non si suole indicare solo una categoria medica, bensì anche una socio-demografica.  Proprio per questo motivo, non si riesce a comprendere come i gerontologi e i geriatri riescano a stabilire una precisa età in cui si può essere definiti tali.

Tempo fa, il Pew Research Center, più importante centro di indagini demoscopiche, prefissandosi di capire quando avesse inizio la vecchiaia per le persone, ha scoperto che la convinzione era quella che si diventasse vecchi a 68 anni.

Bisogna, però, considerare che più si va avanti con l’età e più si tende a spostare l’anzianità ad un momento successivo. Infatti, per la parte maggioritaria degli intervistati, l’età della stessa era fissata a 85 anni.

Tuttavia, non sono mancati coloro che hanno dato risposte basate sulla perdita della capacità di guidare l’auto, sulla fine dell’indipendenza o sui frequenti errori compiuti riguardo il nome dei propri familiari. Di conseguenza, ci sono stati anche coloro che hanno identificato l’inizio della vecchiaia con il momento della perdita di capacità rilevanti. Inoltre, su jgerontology-geriatrics.com, è interessante leggere come l’invecchiamento della popolazione si verifichi quando l’età media di un Paese o di una regione aumenta in considerazione dell’incremento dell’aspettativa di vita (di cui l’Istat ha notato un significativo accrescimento) e della diminuzione del tasso di natalità.

anziani a 75 anni SIGG

Anziani a 75 anni: i risultati della ricerca italiana sulle vecchiaia biologica

Per i ricercatori italiani, l’inizio della vecchiaia è fissato a 75 anni. A tale conclusione si è giunti in occasione del Congresso romano, appositamente dedicato ai problemi legati a questa fase che ognuno deve affrontare.

Secondo gli studi condotti, infatti, lo stile di vita di ciascuno risulta essere cambiato negli ultimi anni riuscendo ad incidere in maniera determinante sugli aspetti quotidiani fondamentali, fino a spostare l’età della vecchiaia: Anziani a 75 anni. Su medicitalia.it è possibile leggere, a tal proposito, i risultati di un’indagine relativa all’incremento delle malattie strettamente collegate al processo dell’invecchiamento. Nello specifico, fattori determinanti sono stati ricondotti a fattori genetici (ad esempio, il sesso, dal momento che sembra che gli uomini invecchino prima delle donne), allenamento delle funzioni cerebrali, fattori economici, fattori educativi e culturali, eventi drammatici e improvvisi, comparsa di malattie invalidanti.

Tuttavia, tra questi, il ruolo ricoperto dai fattori sociali è fondamentale. Come rilevato nel 2003 da Aveyard e Markham nel loro articolo, infatti, un buon funzionamento del corpo dipende innanzitutto da componenti cognitive ed affettive, le quali sono fortemente influenzate dal grado di adattamento all’ambiente del soggetto: al fine di mantenere l’interazione con lo stesso l’anziano, deve essere capace di comunicare. Per fare ciò, deve saper riconoscere il valore da lui rivestito nell’ambito del nucleo sociale in cui vive. Di conseguenza, si capirà bene come la dimensione affettiva ricopra una posizione essenziale nella vita quotidiana.

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