Battiti cardiaci normali negli anziani
I battiti cardiaci normali del cuore iniziano 16 giorni dopo il concepimento nel feto materno e si concludono, in condizioni naturali in una vita di un individuo, con circa 3 miliardi di contrazioni. Lo studio è stato effettuato dai ricercatori della Oxford University. Un semplice movimento che racchiude in sé il segreto della vita. Il cuore è un organo muscolare grazie al quale il sangue raggiunge gli organi vitali portando con se ossigeno e sostanze nutritive. Ogni minuto compie una serie di contrazioni che possono aumentare e diminuire in rapporto alle attività che vengono svolte. Tutelare e migliorare la propria capacità cardiaca è un modo per prevenire malattie e ritardare l’invecchiamento. La frequenza cardiaca negli anziani è qualcosa di molto importante dato che un battito normale contribuisce al miglioramento dello stato di salute di una persona della terza età ritardando il naturale invecchiamento. Ma cos’è esattamente la frequenza cardiaca? Quali sono i battiti cardiaci normali per gli anziani?
Fattori che influenzano i battiti cardiaci negli anziani
Un articolo del Journal of The American College of Cardiology ha sottolineato l’importanza di tenere sotto controllo la frequenza cardiaca di un soggetto per prevenire eventuali problematiche collegate ad aritmie e infarto soprattutto in età avanzata. Ma cosa si intende per battiti cardiaci normali o con il termine frequenza cardiaca?
Ogni minuto il cuore di un corpo umano si contrae per un certo numero di volte. Ogni contrazione viene considerata un battito. L’American Heart Association ha stabilito dei parametri generici secondo cui è possibile calcolare il battito di un soggetto. Tali paramenti sono influenzati da diversi fattori, come l’età, la tipologia di attività fisica, l’alimentazione e il peso del soggetto. In base ad essi ogni soggetto avrà una frequenza cardiaca diversa. Per esempio uno sportivo potrà avere una frequenza ridotta rispetto a un soggetto che fa una vita sedentaria, così come un’anziano avrà una frequenza cardiaca differente da un soggetto adulto o da un bambino.
Come calcolare i battiti cardiaci normali negli anziani
La frequenza cardiaca varia anche se presa a riposo, o durante un’attività che si sta svolgendo. In base ai parametri specificati, i battiti cardiaci normali negli anziani si aggireranno tra i 60 e i 90 battiti al minuto. Secondo il professore Roberto Ferrari direttore dell’Istituto di Cardiologia dell’Università di Ferrara, una frequenza che rimane in questo range determina una longevità maggiore di una persona. Un battito che esca al di fuori di questi parametri porta inevitabilmente delle conseguenze a cuore di una anziano. All’interno di questo range quindi si parlerà di battito normale. Se il battito è troppo basso avremmo un problema di brachicardia. Se è troppo alto di tachicardia. Una frequenza che sia superiore agli 80 battiti al minuto può essere molto rischiosa e sottolineare l’esistenza di problemi cardiovascolari; in un anziano ovviamente si prende in considerazione ogni tipologia di variazione del normale battito cardiaco e soprattutto le situazioni di brachicardia, ovvero quando il battito diminuisce, dato che possono essere sintomatologiche di un arresto cardiaco.
Come mantenere i battiti cardiaci normali negli anziani
Mantenere il cuore allenato è molto importante per un anziano, permettendo di allungare la vita e la qualità del proprio benessere fisico. Inoltre si prevengono una serie di malattie degenerative. Un’attività motoria a basso impatto e almeno per 90 minuti a settimana può contribuire a mantenere un battito regolare e ritarda la vecchiaia, come ha precisato L’American College Of Sports Medicine. Il concetto di immobilità è ormai superato come ribadito anche dal Ministero della Salute e dall’ istituto Superiore della Sanità. Fare attività sportiva dall’infanzia migliora la capacità cardiaca di un soggetto con una frequenza cardiaca più bassa. Se si aggiunge un’alimentazione corretta e una qualità di vita salutare, per esempio senza il rischio del fumo o di alcol, la frequenza cardiaca in un soggetto anziano può solo migliorare mantenendosi nel range indicato e perdurare nel tempo.
Come misurare la frequenza cardiaca e quando è il caso di rivolgersi a un dottore
Conoscere e mantenere sotto controllo la propria frequenza cardiaca è molto importante per una persona anziana. Infatti eventuali brachicardie o tachicardie possono essere indice di problematiche che, se prese in tempo, possono portare a una vita lunga e qualitativamente buona. Le tecniche sono diverse. Quella più semplice come specifica il prof Santoro degli Ambulatori di Cardiologia di Bergamo è quella di porre il pollice e l’indice vicino l’arteria carotide alla base del collo, oppure di sentire la vena del polso. Se però non si è pratici di questi punti, sarà possibile utilizzare direttamente a casa uno degli strumenti elettronici che calcolano non solo la frequenza cardiaca ma anche l’eventuale pressione. Sono facilmente acquistabili in farmacia. Molto utili per gli anziani che fanno attività fisica sono anche i cardiofrequenzimetri. Si consiglia in ogni caso almeno una volta l’anno di effettuare un controllo presso un medico specializzato con un elettrocardiogramma ed eventualmente con un test da sforzo.