Danzarte: il potere dell’arte contro la fragilità
Avete mai sentito parlare del potere dell’arte? Da sempre, infatti, ciò che richiama la bellezza estetica in tutte le sue forme è sinonimo di piacere. Ed è proprio dall’esigenza di donare benessere mentale e fisico, che Korian ha scelto di abbracciare il progetto DanzArTe, presso la sua struttura Bosco della Stella a Rivoli, in provincia di Torino.
Un’innovativa progettualità pensata per il supporto alle persone anziane a rischio di fragilità, capace di sfruttare tutti i benefici non solo dell’arte, ma anche dei movimenti dolci provenienti dalla nobile disciplina della danza.
DanzArTe ha infatti un animo interdisciplinare che coniuga la medicina e il movimento, l’arte visiva e la tecnologia, in un’ottica di riabilitazione del corpo dei soggetti più fragili. La tecnologia utilizzata guida i partecipanti nella ricostruzione dei contenuti gestuali ed emozionali presenti in opere antiche di arte sacra. Il tutto attraverso semplici movimenti, studiati su misura per gli Ospiti della struttura.
Di fatto, DanzArTe trasforma il “contatto fisico” con l’opera d’arte in una nuova pratica amatoriale collettiva che, esercitando in maniera emozionale movimento e memoria, crea una coinvolgente esperienza di comunità. Un modo innovativo per combattere la fragilità fisica e mentale.
CHE COS’È DANZARTE?
DanzArTe è un progetto trasversale che tocca molteplici ambiti disciplinari: medico, tecnologico, performativo e museale. Fa tesoro di esperienze artistiche e coreografiche amplificandone gli aspetti emozionali, utili nel trattamento di anziani a rischio fragilità. Sfrutta la risonanza estetica con un’opera d’arte come strumento per un’attività fisica e una stimolazione cognitiva adattate alle necessità di anziani a rischio fragilità. Di fatto i pazienti fragili o a rischio, ma cognitivamente non compromessi, entrano in contatto in modo particolarmente intenso con il mondo dell’arte, scoprendo nuove forme di valorizzazione del patrimonio culturale in una dimensione inclusiva e riabilitativa.
Un progetto che abbiamo voluto scoprire insieme alla Direttrice della Struttura torinese di Korian, Zaira Feroldi, e alla Referente Animazione Francesca Gasbarro.
Come è nata la collaborazione con il progetto DanzArTe?
“Nasce dalla collaborazione con il COS, Consorzio Ovest Solidale, con cui la struttura ha ed ha avuto contatti negli anni anche per altri progetti. In particolare, per WE-Care, un progetto della Regione Piemonte. In quell’occasione abbiamo conosciuto i responsabili di altre RSA e quelli delle Responsabili di altre realtà associative e/o culturali del territorio. Uno di questi contatti ci ha “presentato” a DanzArTe. L’inizio di una bellissima avventura”
I benefici concreti di questa importante disciplina possono essere rivolti sia al fisico che alla mente?
“Direi di sì! Lo scopo è quello di far compiere agli Ospiti attività fisica funzionale attraverso la fruizione dell’opera d’arte con una stimolazione cognitiva ed affettiva”
Reputa che i risultati siano tangibili tanto sul breve quanto sul medio periodo?
“Sì! La tecnologia utilizzata dal progetto DanzArTe, ai fini riabilitativi, guida i partecipanti nella ricostruzione dei contenuti gestuali e dei conseguenti valori emozionali insiti in opere antiche di arte sacra, mediante l’esplorazione di semplici movimenti, accessibili e studiati apposta per destinatari. Il dispositivo analizza il movimento e restituisce tale analisi in tempo reale e in modalità interattiva generando suoni e manipolazioni delle immagini proiettate. E inoltre possibile monitorare sul lungo periodo la qualità individuale del movimento dei partecipanti, rilevando così indizi di eventuale incremento della loro fragilità”.
Possiamo definirlo un progetto “multidisciplinare”?
“Esattamente! Abbraccia più ambiti che, spaziando dall’arte alla cultura, fino alla scienza, sono in grado di coinvolgere abilmente il destinatario”.
In che modo DanzArTe si presta positivamente anche al mondo delle RSA?
“L’offerta si rivolge in maniera efficace a tutti gli Ospiti che si trovano in condizioni di fragilità. Questo perché la terapia proposta è destinata a supportare la fragilità di persone anziane, soggetto per esempio a rischio di caduta”.