Combattere questa malattia continua ad essere una sfida estremamente difficile, ma la prevenzione Alzheimer non é impossibile e bastano pochi e semplici, ma costanti sforzi per scongiurare l’insorgere di questa patologia

La più grande difficoltà che si incontra quando si si parla di Alzheimer è l’impossibilità di comprendere a cosa sia dovuto. Le cause di questa malattia, infatti, permangono per lo più sconosciute e questo rende complesso il compito di coloro che cercano di trovare una cura definitiva. Inizialmente, infatti, si pensava che gli unici responsabili di questa patologia fossero i beta-amiloidi, principali costituenti delle placche amiloidi o placche senili, formazioni extracellulari attorno alle quali si depositano detriti neuronali. Oggi si è compreso che la prevenzione Alzheimer passa anche per una maggiore attenzione verso altre patologie come, ad esempio, malattie di tipo cardio-vascolare oppure il diabete.

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Chi soffre di diabete, infatti, mostra una resistenza all’insulina associata alla malattia dalla quale é affetto, resistenza che colpisce tutte le cellule del suo corpo, neuroni inclusi, i quali con il tempo possono incorrere in processi infiammatori cronico-degenerativi. Pertanto, appare evidente che la prevenzione Alzheimer può avere come strumento, in primis, l’alimentazione. Una dieta sana, in particolare quella mediterranea, può contrastare l’insorgere del morbo di Alzheimer grazie alla presenza di varie sostanze antiossidanti in molti degli alimenti che la caratterizzano, come i grassi monoinsaturi e polifenoli contenuti nell’olio d’oliva oppure gli antiossidanti presenti in frutti ed ortaggi molto colorati o nel pesce azzurro (aringhe, sgombri, merluzzo), in particolare l’Omega-3.

Ma la prevenzione Alzheimer non coinvolge solo l’alimentazione, ma anche i passatempi ed il contesto sociale. Le aree cerebrali che per prime vengono intaccate dalla malattia, infatti, sono quelle legate alla memoria e al linguaggio, settori, questi, che possono venir stimolati da attività manuali che dalle relazioni sociali. Sono quindi molto utili le attività di stimolazione cognitiva, come giochi o quiz che utilizzano numeri, parole o associazioni di significato, attività creative che necessitano di un forte controllo mentale e attività di gruppo che favoriscano la socializzazione come anche il confronto, la collaborazione e l’affermazione della propria identità.

L’ultima frontiera della prevenzione Alzheimer, tuttavia, si è sorprendentemente rivelato essere l’utilizzo dell’apparecchio acustico. In effetti, in caso di ipoacusia, doversi costantemente sforzare per riuscire a distinguere suoni e voci rappresenta un fortissimo stress per il cervello, in particolare per quelle aree cerebrali connesse con il linguaggio e la memoria operativa, le stesse coinvolte nell’insorgenza dell’Alzheimer. L’anziano con difficoltà auditive, inoltre, tende ad isolarsi danneggiandosi anche dal punto di vista dell’integrazione sociale riducendo, quindi, gli stimoli esterni dai quali potrebbe essere coinvolto. Pertanto, é bene non sottovalutare i sintomi dell’ipoacusia quando si presentano e provvedere subito ad una soluzione concreta attraverso l’acquisto di un apparecchio acustico.

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