Quando si intraprende un percorso professionale non è semplice sapere in partenza dove si arriverà. Quello dell’infermiere è senza dubbio un mestiere che tocca differenti settori e sfere di competenza. Infermiere, assistente, ascoltatore ma anche amico. Sono molte le qualità ad essere coinvolte.

Per questo motivo la carriera di ogni infermiere cela tappe significative, momenti di crescita e attimi indimenticabili. Un giorno fai gavetta, e qualche anno dopo ti ritrovi in una RSA a mostrare tutte le competenze acquisite.

Oggi abbiamo parlato del percorso dell’infermiere con Fabio Moia, che ha saputo mettersi in gioco nel Gruppo sfruttando tutte le sue capacità, dimostrando l’importanza di non precludersi alcuni via nel proprio futuro.

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Puoi descriverci molto brevemente il tuo percorso professionale e il tuo ruolo attuale?

“Il mio percorso inizia come infermiere in strutture sanitarie, prima di diventare coordinatore infermieristico per circa due anni presso una struttura del gruppo a Brescia. Infine ho avuto l’opportunità di entrare a far parte del gruppo applicativi in cui collaboro con i colleghi per l’implementazione e la formazione di CCE”.

 

Quanto ha influito la formazione IT nella tua professione e quanto è stata utile per lo sviluppo di CCE?

Penso di aver eseguito un percorso di crescita personale e professionale molto intenso, in cui sono riuscito a sperimentare la professione infermieristica in reparto e in ufficio. Come coordinatore prima e successivamente scoprendo la declinazione di questa professione in abito applicativo con l’implementazione di CCE. Credo sia stato un percorso inaspettato ma che rifarei senza cambiare nessuna scelta e decisione presa fino ad oggi, perché grazie a tutte le persone che ho incontrato nelle strutture, oggi posso dire che l’infermiere è un professionista multitasking”

 

Che cos’è per te un infermiere?

L’infermiere è sicuramente passione ed empatia ma soprattutto è un professionista, che con le conoscenze e la dignità verso le persone riesce ad affrontare quotidianamente tutte le avversità che si presentano”

 

Questa professione ti ha permesso o ti permetterebbe di intraprendere nuove strade?

“Il mio ruolo ad oggi penso sia un’appendice inaspettata dove posso sperimentare, continuare a vedere le strutture, parlare con il personale facendolo con occhi diversi, tentando di far combaciare quotidianità, vita, reparto e l’utilizzo di cce che devono diventare una cosa unica, come sarà la tecnologia con l’assistenza”

 

Reputi che questa importante Professione possa essere maggiormente considerata dal mondo Istituzionale?

“Penso che questa professione non venga considerata in modo adeguato, nella visione comune. L’infermiere è stato definito come professione intellettuale, ma in molti casi è stata variata solo l’etichetta senza considerarne il vero significato. La tragedia che stiamo vivendo ha messo in luce quello che quotidianamente viene affrontato da un infermiere, la mia speranza è che questo non venga dimenticato”


Definisci questo lavoro con 3 parole chiave.  

“Penso che tre concetti per descrivere un infermiere siano spirito di adattamento, forza di volontà e professionalità in tutte le azioni che compie. Infermiere si è in reparto e nella vita di tutti i giorni.

 

Potessi lanciare un messaggio a tutti i tuoi colleghi in questa giornata speciale, cosa gli diresti?

“L’unica cosa che vorrei dire a tutti è un grande GRAZIE”

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