La storia di Stefania e della corsa in memoria di suo padre
Qual è la motivazione che spinge a correre per minuti, ore, ad affrontare un’intera maratona?
Domenica 19 novembre 2017 avrà luogo a Verona la mezza Maratona Cangrande (Cangrande Half Marathon) e quest’anno a correre ci sarà anche Stefania Velo, che parteciperà in memoria del papà Giampaolo Velo, un assistito del servizio di Assistenza Domiciliare del Centro di Servizi Città di Verona, scomparso il 17 agosto 2017 a causa di un tumore.
Sono dolci le parole con cui Stefania ricorda il padre:
Papà era un tuttologo, intelligentemente simpatico a cui piaceva l’uovo fritto, il Prosecco, i Beatles e la cioccolata con le nocciole e l’uvetta che gli portavo quando tornavo in Italia. Gli interessava molto parlare di politica, guardare i film di James Bond, tanto da dare il nome dell’attore al suo cane, e Londra (città che gli era rimasta nel cuore da quando negli anni ’70 aveva trascorso due anni per lavoro e dove ritornava sempre con tanto entusiasmo un paio di volte all’anno, prima che si ammalasse).
Adorava il suo lavoro, lo studio dei farmaci – raccomandava sempre di non prendere medicine a meno che non fossero indispensabili- studiava l’ecologia e l’impatto che i farmaci hanno sull’ambiente. Viaggiava molto, ha girato il Mondo, partecipando a congressi e conferenze. Amava la natura anche se era allergico al polline.
Non gli importava quello che la gente pensasse, non seguiva le mode ed era una delle poche persone al mondo che aveva ancora un vecchio cellulare Nokia, e ne andava fiero.
Le pagine costantemente aperte sul suo Ipad erano quelle dei quotidiani online perché voleva essere sempre informato su cosa stesse succedendo nel mondo. Era sempre pronto ad aiutare il prossimo, era onesto e generoso. Quando mi veniva a trovare a Londra era d’obbligo andare a vedere un Musical. Odiava le sigarette ma di tanto in tanto si fumava un sigaro -rigorosamente cubano-.
Stefania, oltre che in ricordo del padre, correrà per raccogliere fondi per acquistare strumentazione infermieristica da donare al Centro Servizi Città di Verona per continuare ad aiutare i malati terminali e le loro famiglie, garantendo il servizio infermieristico domiciliare 7 giorni su 7, 24 ore su 24 e assistenza qualificata, senza la quale i malati non potrebbero continuare la loro vita nelle proprie case.