La presa in carico assistenziale e terapeutica è un aspetto fondamentale nella cura del paziente. Una tematica che ogni giorno è protagonista in tutte le RSA italiane e che il prossimo 30 settembre allo Starhotels Metropole di Roma sarà motivo di confronto e dialogo al Congresso organizzato dalla Fondazione Onda, l’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna.

Una giornata significativa che vedrà attivamente coinvolto anche il gruppo Korian, che negli ultimi anni ha conquistato con merito numerosi Bollini RosaArgento, così da conferirgli la possibilità di entrare a far parte di un Network che favorisce un costante scambio di esperienze ed opinioni per il miglioramento della cura dell’anziano.

Cosa sono i Bollini RosaArgento?

Un riconoscimento che Onda attribuisce alle Residenze Sanitarie Assistenziali pubbliche o private accreditate in possesso di requisiti indispensabili per garantire una gestione personalizzata, efficace e sicura degli ospiti costituiti per la maggioranza da donne anziane.

Qui il programma dell’evento

 width=

RSA San Giuseppe protagonista

Luca Radicchi, Direttore della RSA San Giuseppe Korian, parteciperà all’evento con l’intervento dal titolo “L’esperienza di una RSA con i Bollini Rosa Argento“. Lo stesso Dott. Radicchi ha risposto ad alcune domande che permettono di inquadrare pienamente l’impegno di Korian nella cura assistenziale.

Cosa significa per il mondo Korian aver ricevuto il prestigioso riconoscimento di Onda?

“Credo fermamente che l’informazione e la sensibilizzazione siano azioni necessarie per la popolazione ed in particolare per la popolazione femminile. Il riconoscimento Onda per noi rappresenta una splendida opportunità perché ci permette di realizzare azioni informative e di sensibilizzazione in modo più capillare e di essere individuati dalle donne come punto di riferimento per la geriatria e la neurologia”.

Quanto è importante partecipare a queste occasioni di confronto?

“Reputo sia molto importante perché entrare in un circuito nazionale come struttura riconosciuta permette di aprire un dialogo attivo sulle buone prassi e garantisce un miglioramento continuo”.

Quali sono gli aspetti in cui si può migliorare nell’assistenza alle donne?

“Fornire servizi dedicati e personalizzati in base alle reali necessità dei nostri ospiti è sicuramente uno degli aspetti da sviluppare per migliorare la qualità dell’assistenza”.

Quanto conta affiancare requisiti umani alle competenze socio-assistenziali?

“Direi essenziale, non si può prescindere soprattutto nel nostro ambito dai requisiti umani che devono necessariamente essere di alto spessore. Avere cura e prendersi cura sono due concetti molto differenti e nella selezione del personale noi cerchiamo solo operatori che si prendano cura dei nostri ospiti”.

Possiamo affermare che la casa di riposo sia sempre di più un luogo di socializzazione?

“Assolutamente sì. Le case di riposo stanno diventando sempre di più dei luoghi di aggregazione nei quali far circolare la vita con la primaria finalità di aumentare i contatti e le relazioni tra l’interno della struttura e l’esterno”.

Resta in contatto, iscriviti alla nostra newsletter