Con una mamma a carico, viene da domandarsi: è possibile diventare genitori dei propri genitori? La risposta ovviamente è “sì!”. A dimostrarcelo è l’esperienza di Gianna Coletti, nota scrittrice e attrice teatrale, autrice del libro “Mamma a carico: Mia figlia ha 90 anni”, un bellissimo testo che racconta in chiave alternativa l’esperienza di prendersi cura del proprio familiare.

Una vicenda di tutti i giorni che potrebbe avere come protagonista chiunque di noi. Gianna è una figlia con una madre molto “ingombrante” di cui occuparsi: una cocciuta signora di novant’anni con una testa di capelli bianchi sparati e un paio di occhiali 3D che non si toglie mai, perché anche se non vede è abituata ad avere qualcosa sul naso. Gianna però dovrebbe e vorrebbe avere una vita sua. Questa è la storia della loro particolare relazione; ed è anche la storia di un fenomeno generazionale che coinvolge sempre più donne alle prese con genitori anziani, malati, non più autosufficienti.

Accudire chi prima si è fatto carico delle nostre esigenze e ci ha aiutato a diventare adulti è una lotta impari contro il tempo. Una lotta che Gianna Coletti racconta con ironia e coraggio. Mostrando i tanti momenti di angoscia, frustrazione e smarrimento, ma regalandoci anche luminosi sprazzi di felicità, risate e tenerezza.

Prendersi cura, infatti, di chi ci ha aiutati a crescere è un percorso significativo che ognuno vive in modo diverso. Gianna Coletti ci ha raccontato la sua esperienza diretta.

Come è nata l’idea per scrivere questo libro?

“Il libro trae ispirazione da “Tra cinque minuti in scena”, film di Laura Chiossone nel quale recitiamo davvero io e mia mamma. In quel periodo avevo un blog che si chiamava “Mamma a carico: mia figlia ha 90 anni”. Dopo che un editor andò a sbirciare il blog, decise di proporre il libro: il nome e alcuni episodi hanno poi dato spunti il libro”.

Quali sono i tratti peculiari del racconto?

“Ho narrato temi non semplici. La vecchiaia un po’ spaventa, è un argomento in cui molti si rivedono sempre in chiave negativa. Io invece ho voluto trasmettere come non esistano solo sprofondamenti di dolore, attraverso un senso di ironia che vuole quasi essere liberatoria”.

Un libro che tratta una situazione frequente in molte famiglie italiane.

“Certo, attimi e momenti che si verificano in molte case italiane. Mia mamma soffriva di demenza come numerose persone anziane, e in questo libro non ho assolutamente inserito consigli, quanto piuttosto ho voluto raccontare la mia esperienza diretta, con i suoi pregi e difetti”.

Nel libro alterna ironia, conflittualità ed affetto: sono state le chiavi del rapporto con sua mamma?

“Esattamente. La mia intenzione era proprio quella di raccontare con leggerezza e un po’ di ironia gli ultimi suoi anni. Una fase dove mantenere una certa stabilità non era facile, a volte mi faceva arrabbiare e altre volte abbiamo vissuti episodi divertenti. Era una donna battagliera”.

Perché sentiva di dover raccontare questa storia?

“Ognuno ha la sua storia, e la vive in modo soggettivo: io sentivo di dover raccontare la storia di mia mamma come se fosse un piccolo aiuto per le tante donne e famiglie lasciate da sole”.

SAN GIORGIO | APERITIVO CON L’AUTORE

Gianna Coletti sarà l’ospite dell’aperitivo con autore presso la RSA San Giorgio, dove presenterà il suo libro e condividerà l’esperienza del prendersi cura del proprio familiare e del ribaltamento dei ruoli. All’incontro parteciperà anche Sara Trombini, psicologa della struttura San Giorgio, per un dibattito aperto tra chi ha già vissuto e chi ancora sta vivendo l’esperienza del prendersi cura di un familiare.

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