La gestualità e il movimento del corpo per conoscere le proprie emozioni, mettendo al centro la riscoperta di se stessi e degli altri. È l’ambizioso e sorprendente obiettivo di “Prometeo – Il corpo come luce”, un progetto ideato e messo in pratica dal Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni presso l’RSA Il Giglio di Firenze.
Un momento di costante condivisione, all’insegna della formazione stimolante, che si è sviluppato attraverso cinque incontri, ognuno della durata di un’ora e mezza circa, dedicati agli anziani. Protagonista un gruppo tra i 15 e i 20 partecipanti, tra cui anche persone malate di Alzheimer e disabili, che ha potuto toccare con mano come l’arte e la condivisione riescano concretamente a superare ogni barriera.
Prometeo mette infatti in luce una forma di danza che dona qualcosa in più, riuscendo a far scoprire a chiunque una gestualità e una presenza dell’altro intese come conoscenza e scoperta di tratti comuni, insiti nel fare umano. Di fatto un successo garantito e lungimirante, come confermato dal Direttore Gestionale dell’RSA Il Giglio, Silvano Di Geronimo:
“L’iniziativa è riuscita a stimolare e a coinvolgere molti degli anziani presenti nella nostra struttura, proponendo un’attività diversa ed emozionante che ha saputo appassionare anche chi solitamente tende a non voler partecipare ad altre iniziative di gruppo o di animazione. Le collaboratrici del Centro sono riuscite a creare un percorso accogliente, fatto di una collaborazione che ha valorizzato il prendersi cura della persona”.
Il progetto Prometeo
“Prometeo – Il corpo come luce” ha rappresentato un momento di coinvolgimento degli ospiti, che nel concreto si sono trovati a sperimentare, con le danzatrici e i danzatori che collaborano con Virgilio Sieni una serie di movimenti corporei, dai più lenti ai più veloci, dai più piccoli ai più grandi, creando “dal nulla” delle esperienze di condivisione artistica nel segno della riscoperta di se stessi e di quelle emozioni che spesso non si riescono ad esprimere con la parola.
L’attività ha avuto dunque una duplice finalità: fisica, conducendo gli anziani alla pratica di movimenti, posture e gestualità apparentemente dimenticate, ed emotiva-relazionale, stimolando un contatto rinnovato tra sé e l’altro e riconducendo l’azione ad una pratica di condivisione poetica del corpo. Un esercizio esperienziale, che ha regalato ai partecipanti una nuova consapevolezza di come, nonostante l’apparente fragilità del proprio corpo, in realtà, ognuno di noi abbia dentro di sé infinite potenzialità, nonostante i limiti con cui ogni giorno si trova a convivere.
La potenza della danza
I benefici della danza, attraverso il linguaggio del corpo e la dolcezza dei gesti quotidiani, non sono soltanto fisici, ma anche mentali. Di questo ne siamo convinti noi e anche Delfina Stella, assistente artistica del coreografo Virgilio Sieni:
“Ogni incontro che proponiamo con il progetto Prometeo è studiato ad hoc per la comunità coinvolta e si concretizza in pratiche collettive di esperienze sui linguaggi del corpo e della danza che consentono di instaurare una relazione e un dialogo attivo con il fare quotidiano”.
Toccarsi, sostenersi, camminare, copiare e riconoscersi non sono dunque solo semplici azioni, ma anche l’inizio di un percorso per stare bene:
“Così è stato anche per l’RSA Il Giglio dove, partendo dalla conoscenza del gruppo, abbiamo sviluppato di giorno in giorno proposte in cui la creazione del gesto è nata dalla condivisione di elementi primari – come il toccarsi, il sostenersi, il camminare, il copiare e il riconoscersi – ovvero tutte azioni che ci riconducono all’altro, elaborando in forma poetica le possibili dimensioni del prendersi cura. Attraverso proposte di movimento e di relazione con l’altro pratichiamo l’arte di essere presenti con il proprio corpo, riconoscendo nell’altro una fonte inesauribile di luce, come cita il titolo del progetto stesso. Obiettivo fondante di ogni incontro, infatti, si ritrova nella creazione di un ambiente di scambio dove il corpo e il movimento si rendono nuovi mezzi di incontro, di dialogo e di creazione.”