In Italia sono sei milioni le persone affette da disturbi della tiroide e fra queste prevalgono le donne, che vengono colpite dalla malattia in una percentuale del 10% – soprattutto dopo la gravidanza.

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Ma quali sono le verità e i falsi miti sulla tiroide? 

A spiegarlo Claudio Casella, Professore Associato di Chirurgia e Docente di Endocrino Chirurgia all’Università degli Studi di Brescia, nel corso dell’incontro “La tiroide e le sue patologie” di lunedì 11 febbraio, appuntamento nel ciclo di eventi “i lunedì della salute” della Residenza Vittoria di Brescia.

La top 5 dei segreti per tenere in salute la tiroide

1. Ormoni tiroidei responsabili dell’ipertensione arteriosa

Gli ormoni tiroidei hanno importanti effetti sul cuore e sui vasi sanguigni, favorendo l’insorgenza dell’ipertensione arteriosa secondaria, dovuta cioè proprio ai disturbi della tiroide.

In particolare, un eccesso di ormoni tiroidei (ipertiroidismo) determina un aumento dei battiti cardiaci (tachicardia), della forza di contrazione del cuore e della gettata cardiaca, ovvero del sangue pompato dal cuore.

2. Fumo e alcolici fra i principali fattori di rischio per la tiroide

Vediamo come fumo e alcol influiscono sulla tiroide.

Il fumo ha effetti negativi sul sistema endocrino e, in particolare, sulla tiroide: nei fumatori, infatti, si registrano livelli più alti di ormoni tiroidei. Questo potrebbe portare ad un aumento del rischio di sviluppare una tiroidite con ipertiroidismo.

Non è ancora stata dimostrata, invece, la correlazione tra fumo e ipofunzione tiroidea (ipotiroidismo).

Infine, l’abuso prolungato di alcool è correlato con un aumento del rischio di insorgenza di tumore maligno della tiroide.

3. Sport amico della tiroide, ma senza esagerare

L’ attività fisica influenza diverse funzioni del sistema endocrino, e in particolare della tiroide, favorendone il corretto funzionamento. Gli ormoni tiroidei controllano diversi aspetti della fisiologia del tessuto muscolare, aumentando la velocità di contrazione e di rilassamento muscolare.

In particolare, i soggetti ipotiroidei devono evitare allenamenti troppo lunghi ed intensi, preferendo esercizi a corpo libero che contribuiscono a costruire massa muscolare, in modo da aumentare la resistenza allo sforzo.

4. Tiroide ed equilibrio ormonale vanno a braccetto

La tiroide regola l’attività di tutti i nostri organi e mantiene in equilibrio le loro funzioni. La funzione metabolica è basata sul fatto che gli ormoni tiroidei controllano il consumo di ossigeno delle cellule in tutti i tessuti, regolando il metabolismo basale e di conseguenza anche il metabolismo degli zuccheri, dei grassi e delle proteine.

La funzione differenziativa degli ormoni tiroidei si manifesta a livello di diversi organi e tessuti: in particolare a carico del sistema nervoso centrale.

La tiroide, inoltre, regola la temperatura corporea.

5. Il ruolo chiave della dieta per la salute della tiroide

Semaforo verde per gli alimenti ricchi di iodio, come pesci di mare, crostacei e alghe come il fucus, ma anche per i cereali senza glutine (riso, miglio, quinoa), i tuberi (patate, ravanelli, barbabietole), uova, carni, affettati senza nitrati, nitriti e lattosio.

Consigliati anche verdure come lattuga, spinaci, finocchi, asparagi e frutta (banane, kiwi, pere, albicocche) e l’uso di sale da cucina arricchito di iodio.

Altro micronutriente indispensabile nella sintesi degli ormoni tiroidei è il selenio, presente in pesce, frutta secca, verdure, pasta, riso e cereali.

Semaforo rosso, invece, per i cibi che contengono glutine, per il latte di origine animale e i suoi derivati. Fra le verdure meglio evitare pomodori, melanzane, peperoni.

 

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Claudio Casella: laureato in Medicina e Chirurgia, specializzazione in Chirurgia dell’Apparato Digerente ed Endoscopia Digestiva Chirurgica all’Università degli Studi di Brescia. Membro di diverse Società Scientifiche (SIC, SIUEC, AME); autore di oltre 100 pubblicazioni e comunicazioni scientifiche su riviste nazionali ed estere. Esegue attività medico chirurgiche dedicate in particolare a pazienti con patologie della tiroide, paratiroidi e del tubo digerente. Attualmente è Professore Associato di Chirurgia e Docente di Endocrino Chirurgia all’Università degli Studi di Brescia e lavora presso Spedali Civili Brescia.

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